Mostra L’Albero della Vita di Carla Tolomeo
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Venezia, 13 luglio 2024. Dal 25 maggio al 24 novembre 2024, il Museo di Palazzo Mocenigo ospita L’Albero della Vita, la grande installazione che Carla Tolomeo ha pensato e realizzato come ulteriore traguardo nel suo percorso d’artista. L’Albero della Vita si presenta come un’opera di considerevoli dimensioni, realizzata in ferro, legno e tessuto, composta da ottocento pezzi creati personalmente dall’artista e designer italiana. Ogni tassello di questo lavoro vive in autonomia, in armonia però con ogni successiva parte dell’albero. Ogni foglia è diversa dall’altra; dai rami pendono frutti e sui rami si arrampicano tartarughe, si posano pappagalli, fioriscono fiori tropicali e si nascondono serpenti; tra le radici guizzano i pesci. Tutti gli elementi sono stati realizzati a mano da Carla Tolomeo, adoperando stoffe, passamanerie, sete e cotoni, lampassi e broccati, che appartengono alla grande tradizione dell’artigianato tessile veneziano. L’origine culturale de L’Albero della Vita trae ispirazione dal Manuale di zoologia fantastica di Jorge Luis Borges, autore che Carla Tolomeo ha conosciuto e frequentato e col quale ha stretto una solida amicizia. Le fantasmagoriche creature che popolano le pagine del libro dello scrittore argentino, dedotte dalle cosmogonie universali, sono la metafora dell’esistenza di ogni essere animale o vegetale che nasce e nel corso della sua vita si rinnova e si trasforma continuamente. Ingresso dal 25 maggio al 24 novembre 2024, con l’orario e il biglietto del Museo. Carla Tolomeo Carla Tolomeo nasce nel 1941 a Pinerolo (Torino), ma cresce e studia a Roma dove si forma come pittrice. Incoraggiata ancora bambina da Giorgio de Chirico e in seguito da Guttuso, Gentilini e Attardi, nel 1971 inizia ad esporre a Lugano, trovando fonte d’ispirazione soprattutto nella pittura giapponese. Sarà un altro nome illustre della cultura, Giovanni Testori, a presentarla alla milanese Galleria Cavour, presso cui organizzerà la mostra Le storie di Erodiade.. A Milano Carla comincerà una nuova fervida stagione artistica, mettendo a frutto gli studi fatti sull’opera dei grandi artisti classici quali Vittore Carpaccio, Albrecht Dürer e Leonardo. Tra il 1976 e il 1980 produce sia disegni che oli e incisioni ed espone in Europa: Vienna, Ginevra, Zurigo e Atene. Al memorialista Giacomo Casanova dedicherà disegni e acqueforti, accompagnate da un testo di Leonardo Sciascia. Dopo un’esperienza in Paraguay, l’artista trova il suo centro, ancora una volta, a Milano, dove, al lavoro creativo, si accompagna l’insegnamento dell’incisione all’Accademia di Brera e di Venezia. Nel 1994 la città le dedica una mostra personale nell’Arengario. Nel 1995 l’artista espone una serie di Variazioni dalle opere del Mantegna a Mantova. Nel 1997 è invitata a Londra nelle Leicester Galleries con una grande mostra, Omaggio a Leonardo. Nel 1997 inizia a costruire ed esporre le Sedie, che segnano una svolta nella sua produzione artistica. Con queste creazioni, vero pretesto di divertimento colto, subito recepito dal mondo intero, la Tolomeo sorprende i suoi collezionisti. Come lei stessa scrive nella presentazione del suo primo catalogo dedicato alle Sedie-Sculture, la sua filosofia artistica consiste nella mutazione-trasformazione da oggetto qualunque a oggetto d’arte, partendo proprio dal più banale e domestico elemento d’arredo, la Sedia. Forte della sua esperienza di vita, dei suoi studi, della ricchezza delle sue ricerche su Borges, della sua bravura, del suo studio sulla pittura giapponese e degli insegnamenti del suo antico maestro, Giorgio de Chirico, Carla Tolomeo riesce a trasformare le sedie in totem, in un guizzo di pesci, in un fiore dalle dimensioni smisurate. Le sue Sedie-Scultura diventano pertanto qualcosa di magico che rimanda ad un’infanzia quasi ritrovata, con un pizzico di malizia di chi la vita l’ha intensamente vissuta. Venezia, 13 luglio 2024. Dal 25 maggio al 24 novembre 2024, il Museo di Palazzo Mocenigo ospita L’Albero della Vita, la grande installazione che Carla Tolomeo ha pensato e realizzato come ulteriore traguardo nel suo percorso d’artista. L’Albero della Vita si presenta come un’opera di considerevoli dimensioni, realizzata in ferro, legno e tessuto, composta da ottocento pezzi creati personalmente dall’artista e designer italiana. Ogni tassello di questo lavoro vive in autonomia, in armonia però con ogni successiva parte dell’albero. Ogni foglia è diversa dall’altra; dai rami pendono frutti e sui rami si arrampicano tartarughe, si posano pappagalli, fioriscono fiori tropicali e si nascondono serpenti; tra le radici guizzano i pesci. Tutti gli elementi sono stati realizzati a mano da Carla Tolomeo, adoperando stoffe, passamanerie, sete e cotoni, lampassi e broccati, che appartengono alla grande tradizione dell’artigianato tessile veneziano. L’origine culturale de L’Albero della Vita trae ispirazione dal Manuale di zoologia fantastica di Jorge Luis Borges, autore che Carla Tolomeo ha conosciuto e frequentato e col quale ha stretto una solida amicizia. Le fantasmagoriche creature che popolano le pagine del libro dello scrittore argentino, dedotte dalle cosmogonie universali, sono la metafora dell’esistenza di ogni essere animale o vegetale che nasce e nel corso della sua vita si rinnova e si trasforma continuamente. Ingresso dal 25 maggio al 24 novembre 2024, con l’orario e il biglietto del Museo. Carla Tolomeo Carla Tolomeo nasce nel 1941 a Pinerolo (Torino), ma cresce e studia a Roma dove si forma come pittrice. Incoraggiata ancora bambina da Giorgio de Chirico e in seguito da Guttuso, Gentilini e Attardi, nel 1971 inizia ad esporre a Lugano, trovando fonte d’ispirazione soprattutto nella pittura giapponese. Sarà un altro nome illustre della cultura, Giovanni Testori, a presentarla alla milanese Galleria Cavour, presso cui organizzerà la mostra Le storie di Erodiade.. A Milano Carla comincerà una nuova fervida stagione artistica, mettendo a frutto gli studi fatti sull’opera dei grandi artisti classici quali Vittore Carpaccio, Albrecht Dürer e Leonardo. Tra il 1976 e il 1980 produce sia disegni che oli e incisioni ed espone in Europa: Vienna, Ginevra, Zurigo e Atene. Al memorialista Giacomo Casanova dedicherà disegni e acqueforti, accompagnate da un testo di Leonardo Sciascia. Dopo un’esperienza in Paraguay, l’artista trova il suo centro, ancora una volta, a Milano, dove, al lavoro creativo, si accompagna l’insegnamento dell’incisione all’Accademia di Brera e di Venezia. Nel 1994 la città le dedica una mostra personale nell’Arengario. Nel 1995 l’artista espone una serie di Variazioni dalle opere del Mantegna a Mantova. Nel 1997 è invitata a Londra nelle Leicester Galleries con una grande mostra, Omaggio a Leonardo. Nel 1997 inizia a costruire ed esporre le Sedie, che segnano una svolta nella sua produzione artistica. Con queste creazioni, vero pretesto di divertimento colto, subito recepito dal mondo intero, la Tolomeo sorprende i suoi collezionisti. Come lei stessa scrive nella presentazione del suo primo catalogo dedicato alle Sedie-Sculture, la sua filosofia artistica consiste nella mutazione-trasformazione da oggetto qualunque a oggetto d’arte, partendo proprio dal più banale e domestico elemento d’arredo, la Sedia. Forte della sua esperienza di vita, dei suoi studi, della ricchezza delle sue ricerche su Borges, della sua bravura, del suo studio sulla pittura giapponese e degli insegnamenti del suo antico maestro, Giorgio de Chirico, Carla Tolomeo riesce a trasformare le sedie in totem, in un guizzo di pesci, in un fiore dalle dimensioni smisurate. Le sue Sedie-Scultura diventano pertanto qualcosa di magico che rimanda ad un’infanzia quasi ritrovata, con un pizzico di malizia di chi la vita l’ha intensamente vissuta. 25 maggio – 24 novembre 2024 Venezia, Museo di Palazzo Mocenigo A cura di Clara Santini e Chiara Squarcina. Félix José Hernández.
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