La Banalità del Male
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Firenze, 26 gennaio 2024. Intervengono Sara Funaro e Cristina Giachi. Con una introduzione a cura di Sergio Risaliti. Sabato 27 gennaio 2024 ore 17:00. In occasione delle celebrazioni per il Giorno della Memoria, il 27 gennaio 2024, il Museo Novecento è lieto di presentare “La Banalità del Male” un talk insieme all’assessora all’educazione e al welfare del Comune di Firenze Sara Funaro e alla presidente della commissione cultura del consiglio regionale Cristina Giachi, con un’introduzione del direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti. “La memoria è un patrimonio collettivo da coltivare e tramandare - ha detto l'assessore a Educazione e Welfare Sara Funaro - affinché le pagine più buie del nostro passato non si ripetano e il male non trovi terreno fertile nel nostro presente e nel nostro futuro. Non dobbiamo abbassare minimamente la guardia, ma dobbiamo continuare a perpetuare il ricordo e la storia, diffondendo tra i nostri giovani la conoscenza dell'orrore che generarono la Shoah e le persecuzioni". “Siamo portati a pensare che il male richieda una dose straordinaria di cattiveria. – ha detto la presidente della commissione cultura del consiglio regionale Cristina Giachi – Purtroppo la storia ci dimostra che non è così. La via del male è spesso banale. È importante non smettere di riflettere per costudire con il pensiero la memoria, e il futuro.” Negli ultimi anni il Museo Novecento ha inteso sempre celebrare con un evento speciale la Giornata della Memoria, con performance, esposizioni, conferenze a tema per non dimenticare e rinnovare l’attenzione su una delle più disumane tragedie della storia, lo sterminio di milioni di ebrei realizzato con meccanica programmazione e organizzazione. Ancora oggi la questione è aperta e richiede un confronto sensibile, cosciente della enormità del dolore e della ferita che ancora pesa sul popolo ebraico e le nuove generazioni. In una delle lapidi che si conservano nel loggiato delle ex Leopoldine, si legge: “A ricordo della deportazione dei toscani nei lager nazisti il patto di fratellanza tra Firenze e Mauthausen esprime la volontà di pace quale impegno di solidarietà e amicizia per le nuove generazioni”. Ritornare a parlare della banalità del male, dunque, e quindi ricordare l’incommensurabile e tragico sterminio degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale ad opera dei nazisti e dei fascisti complici dell’orrore, ci obbliga a guardare in faccia il male nella sua estensione ontologica e nella sua affermazione nella storia, come se non avessimo fatto tesoro di quanto accaduto di così estremo e inimmaginabile nei campi di concentramento. Questa giornata ha sempre una doppia funzione, di simbolo e di prospettiva, richiamandoci al ruolo di costruttori di un futuro che non può e non vuole dimenticare. “Elaborare la Shoah non significa dimenticarne il significato e ridurre la portata di quello sterminio in un passato lontano da noi. Anzi, ritornare ogni anno a riflettere su questo spartiacque della storia, ricordarlo anche nei luoghi dell’arte ci deve costringere a una profonda riflessione sulla natura del male, sulla dimensione più negativa dell’esserci, quale è stato l’olocausto” -ha dichiarato il direttore Sergio Risaliti. Félix José Hernández.
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